Annalisa Andreoni è professoressa associata di letteratura italiana all’Università di Pisa.
A Pisa si è laureata in Lettere classiche (1995) e ha svolto il Dottorato di ricerca in Studi italianistici (2001).
È stata poi borsista all’Università di Zurigo (1999/2000), assegnista di ricerca nel Dipartimento di Studi italianistici dell’Università di Pisa (2003-2007) e fellow a ‘Villa I Tatti’, The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies (2007/2008).
È stata docente di ruolo nella scuola media (2001-2003) e ha svolto incarichi di insegnamento presso le Università di Pisa e di Parma.
A partire dal 1998 ha partecipato come relatrice o organizzatrice a numerosi convegni nazionali e internazionali. Tra quelli degli ultimi anni, i Congressi della Renaissance Society of America (RSA) di Chicago 2008 e Los Angeles 2009; il Congresso della British Society for Eighteenth-Century Studies (BSECS), Oxford 2012; il Convegno internazionale “Aristotelian Philosophy and the Vernacular in the Renaissance”, University of Warwick e CTL-SNS, Pisa, Scuola Normale Superiore, 2012; il convegno internazionale su “Petrarca, l’Italia, l’Europa. Sulla varia fortuna di Petrarca”, Bari, maggio 2015; il seminario internazionale su “Varchi e dintorni”, Université Paris IV Sorbonne, marzo 2016; il XVI Congresso internazionale della SEI (Società Spagnola degli Italianisti), «Italianità e oltre l’italianità», Bilbao-Vittoria Gasteiz, 16-20 novembre 2016; Il convegno internazionale “Rompendo il muro del silenzio. Voci di donne nel Mediterraneo”, Università di Foggia, 4-5 maggio 2017; gli annuali Congressi dell’Adi-Associazione degli italianisti (nel congresso di Roma 2015 anche come membro del Comitato Scientifico).
Dal 2008 al 2019 è stata in servizio presso l’Università IULM di Milano, prima come ricercatrice e poi come professoressa associata di Letteratura italiana.
È stata membro del Collegio dei docenti del Dottorato di Letterature Comparate dell’Università IULM (2010-2015). Dal 2013 è nel Collegio del Dottorato in “Letterature e media: narratività e linguaggi” della stessa Università. Dal 2018 è nel collegio del Dottorato di “Visual and media studies” (Università IULM).
Dal giugno 2018 è membro del Board scientifico della Scuola di Comunicazione IULM.
Condirige la «Nuova Rivista di Letteratura Italiana» e la collana «Alla giornata. Studi e testi di letteratura italiana»
Afferisce al Centro di Ricerca Interuniversitario “Culture di genere” di Milano, è membro della SISSD (Società Italiana di Studi sul Secolo Diciottesimo) e dell’ADI, Associazione degli Italianisti.
Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo dell’AdI-Associazione degli Italianisti (www.italianisti.it), al cui interno ha promosso la creazione del gruppo tematico “Studi di genere nella letteratura italiana”, di cui è co-coordinatrice. Nell’ambito delle attività del gruppo ha organizzato le tavole rotonde dedicate al canone e alle metodologie, coordinando la tavola rotonda dedicata al Canone nel congresso ADI di Roma 2015 e la sessione parallela dedicata alla “Narrativa femminile dagli anni Quaranta agli anni Settanta del Novecento” nel Congresso ADI di Napoli 2016.
Ha ricevuto il Premio Vincenzo Cuoco (edizione 2014), assegnato dall’Associazione Vincenzo Cuoco e dal Rotary Club Termoli-Distretto 2090, per l’edizione del “Platone in Italia” di Vincenzo Cuoco (Edizioni Laterza 2006 e 2013).
Scrive di letteratura, cultura e università sull’«Huffington Post».
È abilitata alle funzioni di professore di prima fascia.
Aree di interesse scientifico
Il principale campo di ricerca di Annalisa Andreoni è la modernità letteraria italiana. Ha studiato in particolare la questione del classicismo, del canone e dei generi letterari, la storia della critica dantesca e petrarchesca dal Cinquecento ai primi anni dell’Ottocento.
Una seconda linea di ricerca ha riguardato la storia degli studi classici nel Settecento (in particolare la filologia omerica, le traduzioni, i rifacimenti e le interpretazioni allegoriche dell’Iliade e dell’Odissea, la “Discoverta del vero Omero” di Vico), della letteratura dell’Illuminismo meridionale (Galanti, Pagano, Cuoco, il modello storiografico ‘italico’, catastrofi geologiche e rivoluzioni sociali) e della politica culturale dell’Italia napoleonica.
Si è occupata a lungo di didattica dell’italiano scritto nell’Università nell’epoca della digitalizzazione.
I suoi progetti di ricerca attuali riguardano il romanzo femminile del secondo Novecento, con particolare attenzione alla figura di Alba de Céspedes