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Storia della provincia apuana: quella terra bella, bianca e tradita

[«L’Huffington Post», 26 giugno 2015]

Quella domenica d’estate me la ricordo bene. Era il 17 luglio 1988 e fui svegliata al mattino presto dallo squillo insistente del telefono. Era la mia amica Laura, che mi svegliava per darmi l’allarme: “È scoppiata la Farmoplant, fuggite tutti al più presto.” In casa mia dormivano ancora tutti e io rimasi un lungo momento con in mano la cornetta che ormai faceva “tu-tu-tuuu”. Sapevo bene che cosa significava. Da anni, ormai, a scuola facevamo scioperi e cortei per chiedere la chiusura di quella fabbrica, che nella zona industriale di Massa lavorava prodotti chimici tossici. Nessuno sapeva con certezza quali sostanze vi fossero trattate – rogor, cidial – ma sapevamo che, se si fosse verificato un incidente, avremmo rischiato di diventare una nuova Seveso.

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Le nuove frontiere della democrazia: dare Petrarca al popolo

[«L’Huffington Post», 14 novembre 2014]

Da tempo sono convinta che una delle sfide, forse quella fondamentale, dell’italianistica di oggi sia quella di tornare a parlare alla comunità dei lettori, uscendo dalla cerchia asfittica degli addetti ai lavori. Un tempo, un buon libro sulla letteratura italiana era un libro letto da tutti (tutti coloro che avevano una buona formazione scolastica, ovvio). Oggi è rarissimo che uno dei nostri libri venga letto da chi non è studioso dello stesso ambito disciplinare. Perché ciò accada, occorre che i libri che scriviamo siano, prima di tutto, leggibili per chi non è specialista della materia, vale a dire che devono essere scritti in una lingua davvero comunicativa e non criptica, piena di tecnicismi e dalla sintassi ingarbugliata. Ed è inutile nasconderlo: nulla è più respingente, per il lettore medio, della forma tipica del testo con le sovrabbondanti note a piè di pagina alla quale sempre più abbiamo affidato la scrittura scientifica negli ultimi cinquant’anni.

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Forme e metamorfosi della modernità. Un libro di Amedeo Quondam

[«L’Huffington Post», 31 ottobre 2014]

Grande studioso della modernità letteraria italiana, Amedeo Quondam è autore di libri fondamentali sulla cultura d’Antico regime, come La conversazione. Un modello italiano (2007) e Forma del vivere. L’etica del gentiluomo e i moralisti italiani (2010). L’ultimo suo libro, Rinascimento e classicismi. Forme e metamorfosi della modernità (Il Mulino), è un percorso attraverso il classicismo in quanto tipologia culturale della modernità.

Quondam è stato uno dei più convinti assertori, nel campo della letteratura italiana, della necessità di leggere tutta l’epoca dalla fine del Medioevo alla stagione romantica come un paradigma culturale unitario, al di là delle declinazioni che il classicismo ha avuto nelle categorie storiografiche ricadenti sotto il nome di Rinascimento, Manierismo, Barocco, Rococò e Neoclassicismo.

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Non ci sono incolpevoli nella strage della Malaysia Airlines

[«L’Huffington Post», 21 luglio 2014]

Leggo con sgomento le notizie sui trecento morti dell’aereo della Malaysia Airlinesabbattuto da un missile nel cielo di Donetsk. Erano studenti, turisti, lavoratori (il fior fiore della ricerca olandese sul virus dell’HIV) e ottanta bambini. Né più né meno le persone che girano ogni giorno nelle metropolitane delle città d’Europa. Noi, insomma, la gente comune.

L’Ucraina, diffondendo intercettazioni, afferma che i colpevoli sono i separatisti filorussi, che avrebbero colpito per sbaglio. La Russia sostiene che la responsabilità della situazione è dell’Ucraina. I separatisti filorussi dicono: “Che sono venuti a fare qui? Non lo sanno che c’è una guerra?”. Ma davvero l’Ucraina non era consapevole del reale pericolo per l’aviazione civile, al punto da mantenere aperto lo spazio aereo?

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