[«L’Huffington Post», 21 luglio 2014]
Leggo con sgomento le notizie sui trecento morti dell’aereo della Malaysia Airlinesabbattuto da un missile nel cielo di Donetsk. Erano studenti, turisti, lavoratori (il fior fiore della ricerca olandese sul virus dell’HIV) e ottanta bambini. Né più né meno le persone che girano ogni giorno nelle metropolitane delle città d’Europa. Noi, insomma, la gente comune.
L’Ucraina, diffondendo intercettazioni, afferma che i colpevoli sono i separatisti filorussi, che avrebbero colpito per sbaglio. La Russia sostiene che la responsabilità della situazione è dell’Ucraina. I separatisti filorussi dicono: “Che sono venuti a fare qui? Non lo sanno che c’è una guerra?”. Ma davvero l’Ucraina non era consapevole del reale pericolo per l’aviazione civile, al punto da mantenere aperto lo spazio aereo?